La scomparsa Pieve di Rubbiano

e il Santuario si S.Maria della Croce in Val di Pierle
di Don Dario Alunno – a cura di Claudio Lucheroni

Stampato Arti Tip. Toscane Cortona 2002
Formato 17×24 – pgg 208
illustrazioni b/n

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Esaurito

Parlare della terra natale che ha accolto i nostri primi passi, che ci ha nutrito e che ci ha fatto vivere, è un po’ come parlare della propria mamma.
Volendo, poi, cercare nel passato di questa mamma è come aprire uno scrigno che conserva i suoi segreti, il suo passato, e si può scoprire che non tutti i figli più famosi sono emersi nella storia per virtù o per valore.
E lo “scrigno dei segreti” contiene immagini, documenti e testimonianze che soltanto chi ha uno spiccato spirito di conservazione le cerca, le raccoglie e le fa proprie per rendere, quindi, partecipi tutti gli altri.
E’ questo lo spirito che anima gli storiografi, è questo lo spirito e l’intento con cui don Dario Alunno ha realizzato la storia della “sua” Val di Pierle, descrivendola nei minimi particolari geografici, storici ed umani.Dalla ricostruzione dell’antica suddivisione amministrativa e geografica del territorio, alla descrizione delle chiese e dei castelli con le relative storie e leggende, alle Visite pastorali riferite dettagliatamente che mettono in risalto anche il lato umano sia dei parroci che dei Vescovi, tutto è riferito con il linguaggio semplice, caratteristico di don Dario, perché chiunque ne legga anche solo un brano, possa immedesimarsi in quell’entusiasmo della ricerca storica che ha animato l’Autore.Anticamente, e fino al secolo passato, parte del territorio toscano della Val di Pierle intorno a Mercatale era frazionato in tre “terzi”, come avveniva per le città che erano suddivise in rioni:
che la Val di Pierle, quindi, con i suoi numerosi castelli e fortificazioni, per la maggior parte oggi in fase di grave stato di degrado e di abbandono, dimostra quanta importanza abbia avuto nel corso dei secoli sebbene nascosta nella stretta gola tra le montagne. Con il torrente Niccone ha rappresentato il confine tra il territorio bizantino e quello longobardo divenuti in seguito, rispettivamente, Ducato Romano e Tuscia, quindi Stato Pontificio e Granducato di Toscana e ancor oggi indica il confine tra le regioni Umbria e Toscana..
Le numerose chiese, poi, quasi in numero eccessivo rispetto agli abitanti, costruite in tempi diversi e spesso in località impervie, dimostrano la fede e l’attaccamento di questa popolazione al culto religioso.

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