Curzio Malaparte, scrittore e giornalista controcorrente, fascista eretico, comunista scomodo, è stato amato da pochi e dai più considerato un opportunista. La verità è che, pur essendo tedesco di origine, Kurt Erich Suckert, nato a Prato, amava definirsi arcitaliano ed è stato un intellettuale di grande intuito e soprattutto indocile. Piero Gobetti lo definì la penna più forte del fascismo, Giuseppe Prezzolini lo disprezzava e Alberto Moravia lo considerava un amico. Di sicuro Malaparte amava lo scandalo come provocazione civile e affermazione del suo stile di vita. Dal 1953 fino al 1956 curò per il settimanale illustrato Tempo la rubrica Battibecco che ottenne un immediato ed inatteso successo fra i lettori da far raddoppiare le vendite del giornale.