Angles Granini. “Espressione 2000-2014”

Angles Granini è conosciuto prevalentemente all’estero, Stati Uniti, Venezuela, Colombia, Perù; in Europa è conosciutissimo ed apprezzato particolarmente in Germania, dove sue opere sono presenti in varie ed importanti gallerie, musei e collezioni private ma anche in Italia, sono numerose le mostre personali realizzate da questo giovane e combattivo ottantenne, a cominciare da quella prestigiosa tenutasi al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e sono altrettanto numerose ed importanti le presenze di sue opere in musei quali il museo Parmeggiani, il museo di Mesola, quello di Cento, di Argenta ed altri.

Quella di Granini è una pittura che, come lui stesso ricorda, non viene dalla contemplazione ma viene “dalla riflessione, dalla coscienza”. La sua pertanto è una pittura attiva e comunicativa, che coinvolge l’osservatore non tanto e semplicemente dal punto di vista estetico ma lo chiama alla riflessione ed al coinvolgimento.

L’uso della materia oltre che dei colori, consente la creazione di opere che travalicano la pittura ed assumono una consistenza tridimensionale, dove oramai è superato il confine tra colore e materia, tra pittura e scultura, così come è superato il limite del segno legato alla riproduzione della realtà visibile o alla sua interpretazione, a beneficio della libertà espressiva legata ai sentimenti ed al pensiero, alla “creazione”.

Il risultato è “armonia” e “poesia”, frutto della esperienza di tutta una vita che artisticamente nasce e segue un percorso nel senso classico del termine; nasce dal figurativo ed attraversa gran parte dei linguaggi con i quali si è espressa l’arte contemporanea, eppure si coglie tutta la potenza della Sua capacità innovativa.

Granini trascina l’osservatore all’interno dell’opera e da quel momento non ne può più uscire. Comincia allora a dialogare con l’arte e la cultura di un contemporaneo al passo con i tempi e con la società e che riesce a farci comprendere con uno sguardo, la differenza ed i limiti con l’abituale approccio con quanto viene spesso spacciato per cultura e che è ben lontano invece dal farci progredire