Il Convento di Santa Croce e i frati Cappuccini di Panicale, di Remo Serafini

Edizioni EFI, 1993  
Formato 17×24 – Pgg 273
Illustrato con numerose tavole fuori testo a colori

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La chiesa trecentesca di Santa Croce ai Cappuccini in origine era un eremo benedettino, successivamente nel 1410 vi subentrarono i Frati Minori Francescani che la riadattarono successivamente a chiesa conventuale, per l’impegno di Fra’ Giustino Saccalossi da Panicale, sulla spinta di quella umile potenza che invase l’Europa in quei secoli nel nome di San Francesco.
Nel 1535 i Cappuccini vi edificarono un convento andato purtroppo perduto negli anni 70 del ‘900, che, nell’arco di 350 anni, ha ospitato personaggi illustri tra i quali, nel ‘600, il frate cartografo Fra Silvestro Pepi e Fra Silvestro Brancaleoni, pioniere dell’Asia nei primi anni del 700, e di cui si conserva un dettagliato ed interessantissimo diario proveniente dagli archivi segreti del Vaticano.
La chiesa nel 1632 fu demolita e ricostruita integralmente all’epoca quindi di padre Silvestro Pepi da Panicale, cappuccino allora custode ad Assisi, incaricato di portare a compimento un’opera che gli aveva richiesto anni di ricerche: un atlante statistico che mostrava la forza numerica dell’ordine cappuccino ed i suoi conventi sparsi in Europa, cioè l’Atlante Cappuccino (mappatura di conventi italiani ed esteri appartenenti all’Ordine, 45 province, 1304 conventi ricca di tavole, finemente decorate).

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