Fidelio, di Ludwig van Beethoven – diretto da von Karajan con i Berliner

Rara edizione del Fidelio di Ludwig Van Beethoven, eseguita dalla Berliner Philharmoniker diretti da Herber Van Karajan, registrata nel 1970 dalla EMI Records Ltd.
Con Jon Vickers, Helga Dernesch, Karl Ridderbusch
Cofanetto contenente 2 LP e libretto.
Dischi nuovi, mai ascoltati, ottime condizioni.

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Fidelio (Op. 72b) è un Singspiel in due atti di Ludwig van Beethoven su libretto di Joseph Sonnleithner e Georg Friedrich Treitschke.
La prima rappresentazione fu data il 20 novembre 1805 al Theater an der Wien (Vienna) diretta da Ignaz von Seyfried.
È l’unico lavoro teatrale realizzato dal maestro di Bonn.

Questo meraviglioso capolavoro, molto ambizioso e di una qualità teatrale e musicale assai pregevole, venne composto dall’autore al culmine della propria esperienza e maturità artistica e rivela nella sua originalità tutto lo stile tipico della maestosità creativa beethoveniana.

Nel 1804 il compositore rimase affascinato da Léonore di Jean-Nicolas Bouilly.
Il lavoro beethoveniano, ancora al giorno d’oggi, è pervenuto in ben tre versioni, ognuna piuttosto diversa dall’altra, di cui nelle moderne esecuzioni di prassi, solamente la prima e la terza sarebbero da considerarsi come “ufficiali”. È da tenere presente, comunque, che la versione originaria (quella che poi verrà considerata come la prima) del Singspiel in tre atti (nella seconda e terza versione gli atti poi furono ridotti a due), presentata il 20 novembre 1805 al Theater an der Wien non portava assolutamente il titolo di Fidelio, titolo quest’ultimo inserito dall’autore solo per la terza e definitiva versione, bensì quello di Leonore. Leonore oder die eheliche Liebe (Op. 72) (Leonora ossia l’amor coniugale), non incontrò il favore del pubblico tanto che Beethoven fu costretto a ritirare l’opera.
Nonostante le aspre critiche di chi accusava Beethoven di non sapere scrivere per le voci, di trattarle indistintamente come strumenti e di essere poco avvezzo al genere teatrale, egli arrangiò, avvalendosi di un libretto revisionato dall’amico Stephan von Breuning, una nuova versione in due soli atti del lavoro, ripresentata l’anno successivo (29 marzo 1806) sempre con il titolo Leonore (Op. 72a) (Leonore o il trionfo dell’amor coniugale) al Theater an der Wien, ma con non migliori esiti, tanto da costringerlo a ritirarlo nuovamente. Solo otto anni dopo (1814), dietro richiesta del Theater am Kärntnertor, Beethoven tornò ancora una volta su Leonore avvalendosi della collaborazione del giovane Treitschke, che corresse il libretto migliorandolo dal punto di vista teatrale. La versione definitiva con il nuovo titolo questa volta cambiato letteralmente in Fidelio andò in scena in quello stesso anno con successo il 23 maggio con Johann Michael Vogl come Don Pizarro.
Il segno più evidente del lungo travaglio compositivo è costituito dalle quattro ouverture scritte da Beethoven per il Singspiel: due nel 1804, una nel 1805 e un’ultima (quella definitiva) nel 1814.
Il compositore così descriveva la sua opera: «Di tutte le mie creature, il Fidelio è quella la cui nascita mi è costata i più aspri dolori, quella che mi ha procurato i maggiori dispiaceri. Per questo è anche la più cara; su tutte le altre mie opere, la considero degna di essere conservata e utilizzata per la scienza dell’arte».

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