Un ragno che si chiama Miguel cerca una chitarra in affitto per andarci ad abitare. Un alveare in piena guerra civile, dove due regine si contendono il Trono di Aculei. Una giovane formica che va in giro con uno zainetto che contiene anche una maschera antigas, perché non si sa mai con questi umani e i loro insetticidi. E poi zanzare irritabili, ragni scontrosi, mosche appassionate di calcio, lumache tristi, lucertole, passeri.
Storie semplici, dove il protagonista è il surreale, presentate senza descrizioni, con lettura diretta del dialogo sempre fra due soli interlocutori che con la loro conversazione rivelano sentimenti, perplessità, passioni, aspetti della vita non sempre facile con gli ‘umani’, strani esseri che vivono con loro in condominio su questo pianeta.
Dalla presentazione
In quale entità siamo disposti ad accettare diversi punti di vista come semplici e naturali? Con l’occasione di insetti e piccoli animali, c’è l’invito a considerare aspetti differenti non come possibilità evolutiva, ma come se, pur in forma surrogata ed allegorica, il pluralismo totale fosse già in atto.Nella surreale assurdità del fenomeno, dobbiamo bonariamente constatare che il caleidoscopio della realtà si compone di infinite sfaccettature determinate da porzioni di tempo, entità che può essere sfaldata e ricomposta a piacimento..
Surreale anche questo tentativo di spiegazione? E perché no?Noi viviamo già in un sistema binario che si modifica e si completa con complesse elaborazioni di applicazioni, widgets, plugins, che continuamente alterano i dati esistenti, ed i cui progenitori si accamparono nella psiche umana 100 anni fa, quando per la prima volta fu data voce e movimento ad un topo con caratteristiche umane. Da allora non ci siamo più fermati. Chissà che non ci sia un po’ di meccanica quantistica nel campo delle associazioni mentali? Quand’è che ci convinceremo che questo mondo, così come lo pensiamo nel suo complesso, non è reale, ma si compone di infinite singole realtà, umane ed animali, ognuno con la sua storia, i suoi tempi, le sue proiezioni?Tutto comincia e tutto finisce in un attimo, ma in quell’istante c’è la possibilità dell’eterno, così come l’intera vita di un uomo è un attimo della vita del pianeta, ma in quella brevissima frazione di tempo ogni uomo sperimenta l’eternità.
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Le storie utilizzano un dialogo secco, senza commenti o descrizioni, sempre fra due personaggi soltanto, che possono essere amici o amiche, vicini o padri e figli.I sentimenti, le emozioni, gli stati d’animo, gli accadimenti si evincono esclusivamente dal discorso, in una forma che si avvicina particolarmente a quella teatrale, senza scenografie di appoggio.L’umano, quando se ne parla, è visto come una componente imposta su questo pianeta, più inevitabile che necessario. Senza molta stima nei suoi confronti, ma il più delle volte con sufficiente indifferenza. “Non sanno fare neanche le ragnatele!” osserva un ragno, ed in fondo è vero. Per il momento.
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