Gita al Faro – di Virginia Woolf

La Biblioteca di Repubblica
Bibliotex 2002
Formato 12×21 pgg.228
Copertina cartonata telata con sovraccoperta
ISBN 9770390107900

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Virginia Woolf

Gita al faro, tradotto anche come Al Faro, titolo che rispetta maggiormente l’originale To the Lighthouse, è un romanzo della scrittrice britannica Virginia Woolf, pubblicato per la prima volta nel 1927.
Il romanzo segue ed amplia la tradizione del romanzo modernista, in cui la trama ha un’importanza secondaria rispetto all’introspezione psicologica dei personaggi, e la prosa alle volte è molto complicata.

E’ un libro che, prima di tutto, ha una trama precisa. A torto si è soliti dire che Virginia Woolf trascurasse, appunto, gli avvenimenti del mondo esterno. Prima della grande guerra una famiglia della buona borghesia inglese che si trova in vacanza al mare decide di fare una gita al faro che lampeggia da un’isola di fronte alla spiaggia. Ma la gita non si può fare per via del maltempo. Si farà, però: dopo dieci anni e una guerra mondiale, quando ormai la madre, l’indimenticabile signora Ramsay che è l’eroina del racconto sarà morta da tempo. Dei molti figli, uno è morto in guerra altri saranno comunque volati via dal nido e saranno rimasti solo i due più piccoli: Cam e James, che da piccolissimo desiderava questa gita più di ogni altra cosa al mondo.
Ormai i due sono una ragazza e un giovanotto che durante la navigazione sopportano pazientemente il padre mentre legge spiegazioni sul faro (James intanto giura solennemente a se stesso di trascorrere la vita a combattere la tirannia fino alla morte). Al faro dunque si arriva, e come tutte le mete agognate e finalmente raggiunte, esso appare deludente, una torre nera e nuda su un’isola a forma di foglia che è “proprio un’isola” col mare che entra negli anfratti della roccia e la circonda da ogni parte.

Questa trama, da molti considerata fragile è invece molto importante e convoglia un’enorme quantità di significati. Gita al faro è un libro sull’amore coniugale, sulla prepotenza (o desiderio di prepotenza del maschio e la ribelle arrendevolezza della donna), sull’amore materno, sulla fine dell’infanzia, sul passare del tempo, sui pensieri di un doppio soggetto femminile (non c’è solo la signora Ramsay ma anche Lily Briscoe, il nuovo amore del marito vedovo) sulla vita che continua malgrado tutto, sulla realtà esterna che esiste nonostante la diversità di intensità e durata delle nostre percezioni.

(11 giugno 2002)

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