Il ballo del saltarello nel centro Italia – di Daniele Parbuono

Margiacchi-Galeno 2006
Formato 15×21 Pgg 96
Contiene illustrazioni colore e spartiti musicali
ISBN 97888864946566

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Le origini del Saltarello non sono molto chiare ma si sa che può essere legato al “saltus”, un genere molto popolare tra i latini prima della conquista da parte degli antichi romani e che continuò ad essere praticato anche dopo il passaggio dalla religione pagana a quella cristiana. Si continuò poi a ballare anche durante il Medioevo e intorno al XIV secolo era diffuso come danza rinascimentale aristocratica. Da danza aristocratica, per motivi non ben noti si affermò poi anche negli ambienti popolari delle regioni centro-settentrionali tra il XVII e il XVIII secolo e si continuò a ballare nelle corti italiane fino al XIX secolo.

Il saltarello nasce come danza da corteggiamento ballato da gruppi di donne sole che si occupavano di questo rito con una grande carica sensuale ma è anche legato a momenti di pausa lavorativa in qualunque stagione e a qualunque ora in quanto accompagnava la raccolta del grano, la spannocchiatura, la trebbiatura e la vendemmia. Una tradizione che si è via via persa negli anni col il cambiamento delle abitudini ma che si conserva ancora fortunatamente nelle feste tradizionali.

Come si balla? È una danza di coppia uomo-donna ma si esegue anche come ballo di gruppo con la partecipazione di 4 persone a cerchio o processionali mentre in Emilia Romagna è una forma di contraddanza a sei persone e cioè ballata da 3 coppie. È accompagnato da strumenti come il tamburello e l’organetto e da musica con versi in rima improvvisati che raccontano vicende della vita popolare.

Si tratta di una danza vivace, ritmata e molto divertente caratterizzata da piccoli salti veloci (come suggerisce ovviamente il nome del ballo!) che devono essere sincronizzati con quelli degli altri ballerini e con la musica energica. I due ballerini danzano uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi ed alternando i movimenti che rispecchiano l’uno quelli dell’altro proprio come in una forma di corteggiamento. Al termine i due danzatori ballano tenendosi per le braccia e facendo passi laterali creano una figura circolare.

 

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