Mussolini e il fascismo – di Renzo De Felice

Mussolini il rivoluzionario
1° volume di “Mussolini e il fascismo”
di Renzo De Felice
Ed.Rinaudi
Formato 15×22 Pgg 769
Copertina cartonata con cofanetto stampato

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Renzo De Felice : «Lo storico non può essere unilaterale, non può negare aprioristicamente le “ragioni” di una parte e far proprie quelle di un’altra. Può contestarle, non prima però di averle capite e valutate.»
Questo è il primo volume della  sua grande opera il Ventennio fascista che parte quindi dalla vita di Benito Mussolini: Mussolini il rivoluzionario,  del 1965. Agitatore, scrittore, ribelle, pacifista, interventista, volontario: l’autore mette insieme i diversi aspetti del giovane Mussolini e li ricostruisce dagli anni dell’infanzia.
Uscita nell’arco di 30 anni in 8 volumi per 7.000 pagine, diede un’interpretazione originale del fenomeno fascista, che ancora suscita consensi e critiche. Lettura ostica, sia per la struttura della prosa che per le vaste appendici documentarie, con note ampie ed esaustive, il magnum opus defeliciano è stato uno dei più grandi casi storiografici del secondo Dopoguerra, influendo sul dibattito culturale italiano. L’interpretazione che De Felice dà del fascismo si articola su tre temi fondamentali: l’origine socialista del pensiero di Mussolini e la differenza fra il fascismo e le dittature di destra contemporanee; la distinzione fra il “fascismo movimento” e il “fascismo regime”; la realizzazione di un consenso determinante a garantire stabilità e successo al regime fascista. De Felice individua un’evoluzione ideologica di Mussolini da socialista a interventista e quindi a fascista; le dinamiche che si innescarono portando il fascismo dall’essere un movimento «di sinistra» a quello di movimento conservatore e di destra; il successivo trapasso da movimento ricco di sfumature e posizioni divergenti a quello facente perno sulla personalità del duce; l’identificazione del fascismo a forza dell’immobilismo e della conservazione. Il consenso e l’appoggio del quale godette il fascismo – e non quindi fondato solo su elementi coercitivi e polizieschi – fu un altro tema sollevato e documentato da De Felice, secondo il quale esso cessò solo tra il 1942-43, quando la sconfitta militare su tutti i fronti di guerra si profilava minacciosa Al di là degli elogi e delle critiche, l’interpretazione che De Felice offre del fascismo e della dittatura mussoliniana ha comunque il merito di aver suscitato una nuova stagione di studi e riflessioni sul fascismo. Secondo Indro Montanelli, «sul Ventennio fascista nessuno potrà più scrivere una riga senza consultare De Felice, nel quale c’è tutto. Tutto meno una cosa, purtroppo la più importante: l’uomo Mussolini, senza il quale del fascismo non si capisce nulla, perché il fascismo fu tutto e soltanto lui».

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