Il mistero del Graal. Colui che sarà Re – di Jean Markale
Titolo originale: La naissance du Roi Arthur
Edizioni Sonzogno 1998
Formato 15×23 Pag. 345
ISBN 788845410970
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Jean Markale
Colui che sarà re è il primo di una serie di otto volumi che ridanno ordine e ricompongono tutto il materiale letterario e di tradizione popolare relativo alle antiche leggende celtiche, la ricerca del Santo Graal, i cavalieri della Tavola Rotonda, Artù e Merlino.
Antiche leggende, radici remote ormai dimenticate, punto di partenza di una cultura e di una civiltà, quella europea, che forse oggi è necessario recuperare. L’interesse e la curiosità che rende la lettura di questo libro quasi di massa forse ha spiegazione nel bisogno di recupero di radici dimenticate. In Francia il successo degli otto volumi è stato folgorante e anche in Italia le vendite del primo volume confermano il successo di Markale e dei miti da lui narrati. Molti anni di ricerca e di studio, relazioni accademiche su questo tema, e infine la scelta della rielaborazione dei testi in un linguaggio moderno e l’organizzazione ordinata del vario e molteplice materiale: la somma di sapienza e modernità ha portato al successo.
Non è facile sfuggire al fascino fiabesco di queste narrazioni, alla spiegazione magica dell’origine di città e di nazioni moderne, ma soprattutto è impossibile non farsi incantare da Merlino.
“Io lo so meglio di chiunque altro, poiché sono stato generato dallo spirito del male, dal Nemico, e se Dio non mi avesse strappato alle mie origini ora diffonderei morte e desolazione su tutta la Terra”: Merlino è colui che conosce il passato e prevede il futuro, che sa leggere nell’animo degli uomini e che ride davanti alle loro domande. Merlino è il bene e il male, la buona e la cattiva coscienza, portatore di pace e di guerre, in fondo è la nostra coscienza inascoltata ed è anche il simbolo della cultura europea.
Tutta la saga nasce dalle vicende delle orgogliose figlie del re di Grecia, prima fra tutte Albina (da cui Albione, la “perfida Albione” della retorica fascista) che dopo mille peripezie giunge sulle coste inglesi e dà origine a una stirpe di giganti. Mille vicende, tra morti, draghi, cavalieri, potenze maligne e benigne si accavallano e si giunge fino alla prodigiosa nascita di Merlino (dal padre demoniaco), alla rivelazione delle sue capacità divinatorie e al suo diventare il più potente e famoso mago del mondo. Sarà lui che darà all’eremita Blaise il compito di scrivere in un grande libro tutte le storie “dei tempi avventurosi” per lasciarle intatte alle generazioni future. E sarà Merlino che, sapendo ciò che Dio vorrà fare di lui, farà in modo che venga concepito un figlio dalla donna da lui amata che, con un magico inganno, ignara, giacerà con il Re Uther. Il bambino è Artù e Merlino lo prenderà con sé fin dalla sua nascita, lo farà allevare da Antor senza però che questo ne conosca le origini, ma a Uther morente rivelerà che quel fanciullo sarà un giorno un grande re che compirà le avventure del Santo Graal e la cui fama raggiungerà i confini del mondo.
Nella postfazione Markale indica le fonti della sua narrazione e spiega il senso della sua opera: dare ad un’Europa prossima all’unificazione coscienza della sua tradizione e del suo comune patrimonio culturale. Senza il mito non ci potrà essere una vera identità; senza questi miti in particolare, l’Europa nascerà priva di fondamenta e difficilmente, secondo Markale, riuscirà a trovare una profonda coesione.
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